In the Making. Artisti e filosofi a confronto su scienza e tecnologia
In the Making. Artisti e filosofi a confronto su scienza e tecnologia è un ciclo di conferenze a cura del Centro Studi Arti della Modernità, articolato in cinque incontri, ciascuno dei quali prevede la presenza di un artista e di un teorico (filosofo, critico d’arte o tecnologo).
Arte e scienza rappresentano oggi due attitudini apparentemente opposte alla realtà, due versanti separati non solo del sapere ma anche dell’immaginario. Sorprende ricordare come, ancora al cuore della nostra modernità, arte e scienza fossero al contrario aspetti indistricabili di un unico atteggiamento verso il mondo: per Goethe e la sua epoca, le chiavi della Natura si consegnavano ad un sapere mobile e incarnato che seguiva la vita del fenomeno, e che artista e scienziato componevano sintonicamente. Era ancora viva la figura del polimata, l’uomo universale leonardesco, di cui lo stesso Goethe ha rappresentato forse l’ultimo esempio.
L’ideale moderno del sapere affonda le proprie radici anche in questo paradigma, in cui trasformare e conoscere il mondo fanno parte di un unico gesto di partecipazione al reale. È così che l’utopia alchemica fiorisce nell’idea rinascimentale e poi baconiana. D’altronde, all’artista è da sempre chiaro che, come sanciva l’architetto Jean Mignot alla fine del XIV secolo, ars sine scientia nihil est. Da parte sua, lo scienziato ha spesso dovuto innanzitutto lasciarsi affascinare dalle endless forms most beautiful vivendo accanto ad esse, per tracciarne più o meno esaurientemente i legami. Nella nostra epoca, in cui l’oggetto del sapere scientifico ha carattere sempre più aperto e storico e in cui le arti ibridano le proprie pratiche con sempre nuovi ambiti dell’umano e del naturale, lo spirito analitico che isolava rigorosamente arte e scienza non è più richiesto, né auspicabile.
Arte e scienza torvano già importanti forme di riconnessione. Un terreno comune risiede sicuramente nell’elemento tecnico da cui entrambe dipendono essenzialmente: proprio nelle attività artistica e scientifica sono rintracciabili, infatti, i modelli di un rapporto virtuoso tra mezzi e fini, a partire dal quale è possibile concepire una tecnologia che connette positivamente gli individui all’ambiente e al vissuto. Torna in auge l’idea del craft, sapere tecnico-artigianale o «tacit knowledge» in generale, come perno vivo di teoria e prassi.
L’arte contemporanea ci restituisce esempi di un sapere tecnico embricato con la sfera del senso, asserendo il valore di una pratica poietica contro le prospettive tecnofobe che in vario modo si sono affermate nel pensiero del secolo scorso. D’altra parte, tecnologie come l’odierna robotica, inaugurata originariamente come cibernetica, prendono a modello dispositivi che fanno dell’adattabilità all’ambiente e della trasformatività relativa il proprio fulcro essenziale. Tutte le tecnologie attuali – non da ultime quelle informatiche – evocano il problema della nuova sensibilità richiesta da una tecnica non deterministica; spesso connettendosi e affiancandosi direttamente ai nostri sensi, come nel caso della realtà aumentata e delle wearable technologies. Il proliferare delle interfacce nella vita quotidiana, la medialità sempre più pervasiva e l’efficacia biopolitica di alcuni dispositivi continuano a sollevare quesiti profondi sulle potenzialità della tecnica.
Numerose altre linee direttrici attestano una ricchezza di temi pressoché inesauribile, dall’importanza dell’immagine e dell’icona nella pratica scientifica alla creazione di utopie in virtual reality, dalle problematiche dell’abitazione, dei confini dell’umano e del collettivo, alle questioni ecologiche e biotecnologiche. A partire dall’attività del Centro Studi Arti della Modernità, di ART (Aesthetics Research Torino) e del CIM (Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Morfologia “Francesco Moiso”), il ciclo di conferenze In the Making si propone di affiancare esponenti di spicco della scena artistica internazionale a profili di teorici particolarmente adatti e rilevanti per riflettere sui legami attuali e possibili tra il campo artistico e quello scientifico, sulle reciproche influenze e sulla strada di una sintesi necessaria, riconosciuta innanzitutto nell’idea di una “pratica vivente”.
In the Making è un progetto finanziato da Compagnia di San Paolo. Il responsabile del progetto è il prof. Federico Vercellone.
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